A partire dalla coorte 2025/26, i crediti per tirocini fanno parte del gruppo “A scelta tra le seguenti attività formative 12 CFU” e possono essere scelti da 6 cfu (in combinazione con crediti di lingua o laboratori) o da 12 CFU (e in questo caso esauriscono lo slot di crediti). Il gruppo prevede piena libertà di combinare i CFU e dunque in luogo dei tirocini possono essere acquisiti crediti di lingua, laboratori o loro combinazioni.
I tirocini “estesi” da 12 CFU costituiscono un’opportunità professionalizzante collegata esclusivamente a specifici tirocini concordati con particolari istituzioni (ad esempio, tirocini già sperimentati lo scorso anno tramite un bando congiunto della Presidenza del Consiglio e della Regione Toscana, oppure presso think tank, istituti di ricerca, amministrazioni pubbliche e altri enti le cui attività risultino coerenti con il piano di studi e che prevedano una permanenza più lunga, legata a una specifica attività formativa su progetto).
Tali percorsi vanno sempre concordati con il/la responsabile dei tirocini e, visto che è richiesto uno sbocco in termini di tesi di laurea, con il/la docente relatore.
La tesi di laurea con profilo professionalizzante è dunque rivolta alle studentesse e agli studenti del corso di laurea magistrale PIM che scelgono di svolgere il tirocinio curriculare da 12 CFU, come possibilità prevista dal piano di studi a partire dalla coorte 2025-2026.
I crediti totali per la tesi di laurea (15 CFU) verranno scomposti in 9 CFU (per la preparazione tradizionale dell’elaborato, più snella rispetto alle tesi tradizionali) + 6 CFU (per la parte della tesi più professionalizzante) in modo da premiare questa particolare attività e lasciare nelle certificazioni testimonianza dell’esperienza maturata con l’intreccio tra esperienza di tirocinio e riflessione accademica.
Questa opportunità mira, dunque, a valorizzare l’impegno della studentessa o dello studente, nonché le conoscenze e le competenze maturate in un’attività di tirocinio intensa ed estesa, e a favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso un percorso che richiede partecipazione attiva, continuativa e qualificata. La tesi professionalizzante ha l’obiettivo di produrre un elaborato capace di restituire in modo critico e consapevole le competenze acquisite.
A partire dal II anno e dopo aver concordato il progetto formativo del tirocinio esteso da 12 CFU con il responsabile dei tirocini e il docente relatore, è possibile effettuare la modifica del piano di studio inserendo le attività corrispondenti: Tirocinio 12 CFU+ Prova finale 9 CFU+Tirocinio di preparazione alla tesi 6 CFU o Preparazione della tesi all'estero.
Sono invece escluse per i tirocini estesi da 12 cfu le esperienze lavorative pregresse degli studenti lavoratori, le quali, pur essendo spesso di alto valore e prestigio, non rientrano nel percorso specificamente pensato come ponte tra l’università e il mondo del lavoro.
La tesi professionalizzante consente alle/agli studenti PIM di consolidare il proprio profilo professionale già durante il percorso di studi, facilitando un inserimento più rapido e consapevole nel mondo del lavoro.
Proprio perché la tesi sarà svolta in parte durante l’esperienza di tirocinio è auspicabile che la discussione della tesi abbia luogo entro sei mesi dalla conclusione del tirocinio e comunque non oltre l’ultima sessione di laurea dell’anno accademico di riferimento.
La tesi professionalizzante per gli studenti PIM mira a:
Il contenuto deve essere collegato alle attività svolte durante il tirocinio, con particolare attenzione agli aspetti pratici e applicativi.
A questo fine è fortemente consigliata la presenza di un correlatore esterno (ad esempio dell’ente ospitante), per arricchire la dimensione empirica dell’analisi.
La dimensione empirica può essere predominante, includendo analisi di casi, raccomandazioni di policy, strumenti operativi, ecc.
La tesi può anche assumere la forma di un operational report o di un policy report, privilegiando un taglio pratico rispetto a una tradizionale tesi teorica. La lunghezza minima richiesta è di circa 70 pagine (Times New Roman 12, interlinea 1,5), comprensive di abstract, indice, testo, bibliografia ed eventuali allegati.
Anche se la parte teorica può essere meno centrale, deve essere mantenuto il rigore scientifico, con adeguato uso delle citazioni e una bibliografia completa.
È necessario dichiarare in modo trasparente l’eventuale utilizzo di strumenti di IA, ad esempio per la revisione linguistica o la gestione della bibliografia.
ULTIMO AGGIORNAMENTO
17.10.2025