Teoria del federalismo fiscale di prima e seconda generazione. Possibile utilizzo di tale approccio teorico allo studio dell'articolazione delle funzioni di spesa e di entrata in Europa. L'ultima riforma del finanziamento di Comuni, Province e Regioni in Italia: il quadro costituzionale, la legge delega sul federalismo fiscale ed i decreti attuativi. Approfondimenti specifici saranno dedicati all'impiego dei derivati e alle problematiche relative al finanziamento degli investimenti.
Testi per la preparazione dell’esame da 9 CFU (tre moduli)
-Rosen H.S. e Gayer T., Scienza delle finanze, McGraw Hill. Edizione 2014. Capitoli 21 e 22.
-Liberati P., Il federalismo fiscale –Aspetti teorici e pratici- Hoepli 1999. Capitoli 1 e 2
-Piperno S., La finanza decentrata in Italia, Capitoli dall’I al V, compresi.
-W.E.Oates, (2005) Towards a Second Generation Theory of Fiscal Federalism,
International tax and public finance 12, 349–373, 2005
-Cullis J. and Jones P., Public finance and public choice, Cap. Local Governement (a partire da Public choice and intergovernamental grants: “the flypaper effect”- fino
a fine capitolo)
-Patrizii V, Rapallini C., Zito G., I Patti di Stabilità Interni, Rivista Italiana di diritto tributario e scienza delle finanze n.4/2006
Letture per approfondimenti personalizzati saranno indicate sul sito e-learing del corso.
Testi per la preparazione dell’esame da 6 CFU (due moduli)
Rosen H.S. e Gayer T., Scienza delle finanze, McGraw Hill. Edizione 2014. Capitoli
21.
Liberati P., Il federalismo fiscale –Aspetti teorici e pratici- Hoepli 1999. Capitoli 1 e 2
W.E.Oates, (2005) Towards a Second Generation Theory of Fiscal Federalism,
International tax and public finance 12, 349–373, 2005
Cullis J. and Jones P., Public finance and public choice, Cap. Local Governement
(a partire da Public choice and intergovernamental grants: “the flypaper effect”- fino
a fine capitolo).
Letture per approfondimenti personalizzati saranno indicate sul sito e-learing del corso
Obiettivi Formativi
Gli studenti dovranno essere in grado di leggere un bilancio di un ente periferico
pubblico italiano e di collocare le recenti innovazioni introdotte con il c.d.
federalismo fiscale nel quadro del dibattito di teoria economica.
Prerequisiti
Aver sostenuto gli esami di economia politica e politica economica del primo livello universitario è fortemente raccomandato. Il corso sarà particolarmente utile per coloro che avranno già seguito, sempre al primo livello, un corso di economia pubblica o di scienza delle finanze
Metodi Didattici
Il corso sarà centrato su lezioni frontali da parte del docente. Saranno, inoltre,
previste attività seminariali da parte degli studenti, la cui valutazione sarà parte
integrante del voto finale. Tre o quattro interventi di esperti saranno dedicati a temi specifici
Altre Informazioni
No
Modalità di verifica apprendimento
La valutazione finale espressa in trentesimi sarà differenziata a seconda della partecipazione attiva degli studenti al corso. In particolare, per coloro che seguiranno le lezioni prendendovi parte attivamente, ossia che presentano ai colleghi un articolo scientifico selezionato dal docente, la valutazione di questa presentazione peserà per un terzo su quella finale. Per coloro che non seguono il
corso, è richiesta la presentazione di una tesina scritta, da consegnare una
settimana prima dell'esame finale, che avrà come materiale di riferimento le letture indicate dal docente. Per tutti l'esame finale si svolge in forma orale e il suo esito pesa per il restanti due terzi sulla valutazione finale. L'esame orale consta di tre o quattro domande, che necessariamente coprono sia la parte teorica del corso, con la presentazione di teoremi in forma grafica, sia la parte istituzionale, ossia la presentazione e discussione dei testi di normativi -di fonte diversa- che attualmente disciplinano la finanza locale italiana.
Programma del corso
Nel corso del primo modulo saranno quindi presentate le principali indicazioni della teoria del federalismo fiscale e le modalità di finanziamento degli enti locali suggerite dalla teoria economica. In questo quadro saranno illustrate le differenze tra la c.d. teoria del federalismo fiscale di prima e seconda generazione. Seguirà una sintetica presentazione delle modalità di decentramento fiscale in alcuni paesi
europei e l'analisi di come l'approccio teorico illustato possa essere utilizzato per capire alcune questioni relative all'allocazione dei poteri di spesa e di entrata anche a livello di governance europea. Alcuni approfondimenti sui principali articoli dei teorici del FF saranno presentati dagli studenti già nel corso di questo primo modulo.
Il secondo modulo sarà interamente dedicato al decentramento fiscale in Italia.
Saranno considerati i cambiamenti intervenuti dalla riforma del titolo V della Costituzione alla legge 42/2009 di delega per il finanziamento di Comuni,
Province e Regioni ed i relativi decreti attuativi. Alcuni articoli di analisi e di critica di tale processo saranno presentati sotto forma seminariale dagli studenti durante il modulo stesso.
Il terzo modulo sarà dedicato ad analizzate le nuove forme di finanziamento degli investimenti degli enti locali (ad esempio il project financing) e le problematiche
relative alla gestione del debito (ad esempio attraverso l'uso dei derivati). Un particolare apporfondimento sarà dedicato al Patto di stabilità Interno, uno strumento di coordinamento dei bilanci tra livelli di governo adottato in Italia dal 2009 al 2016 e di difficile valutazione.
Anche nel terzo modulo, gli studenti presenteranno degli approfondimenti ai temi trattati basati su letture indicate dal docente.